L’AGRICOLTURA DEL FUTURO: VERSO IL PROBLEMA DEL 2050

L’anno 2050 rappresenta una data critica in termini di alimentazione mondiale: si stima infatti che la domanda globale di cibo raddoppierà entro quell’anno; se non si dovesse riuscire a trovare una soluzione efficace per incrementare la produzione di cibo, tre miliardi di persone soffriranno la fame.

Ed ecco che si moltiplicano le proposte e le alternative, sempre più innovative e tecnologiche.

Quella che fa più scalpore riguarda indubbiamente una sperimentazione in atto nel deserto dell’Arizona dove “contadini” della Nasa lavorano a delle “fattorie spaziali”. Ravanelli, lattuga, cavolo cinese e verdure a foglia verde seminati e raccolti in ambienti sterili e a gravità ridotta per sviluppare VEGGIE, un prototipo di una serra che potrà essere mandata in orbita, sulla stazione spaziale internazionale, a 400 Km dalla Terra e potrà fornire cibo fresco agli astronauti.

Una diversa soluzione, realizzata in Giappone e progettata anche in Italia, ma rimasta senza finanziatori è quella delle fattorie verticali: Skyland, un eco-edificio alto 30 piani che permetterebbe di coltivare prodotti biologici per 25000 italiani.

Ancora, in Germania, ci sono pomodori che sono riscaldati con il calore di scarto delle centrali nucleari o in Inghilterra mele che crescono su alberi-nani così da risparmiare acqua e terra. Come in tutte le cose anche in tema di soluzioni per l’agricoltura c’è chi si rivolge alla tecnologia e chi crede che la natura abbia già tutte le risposte.

“A farm for the future” è una soluzione di agricoltura verticale, senza l’ausilio di luci a led, con un’accurata scelta di piante e animali, che evita l’uso di sensori, computer di bordo e sistemi satellitari.

L’AGRICOLTURA DEL FUTURO: VERSO IL PROBLEMA DEL 2050ultima modifica: 2013-01-16T09:41:06+01:00da pietrocolucci
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